
Come tutti sanno, il caso volle che nella Milano da bere dei primissimi anni 80 il movimento punk-hardcore iniziasse improvvisamente a proliferare. Chi tra voi bastardi lettori ha letto Philopat avrà più o meno concluso che tutti i gruppi usciti in quegli anni nella città erano ideologicamente avanzati e tecnicamente meravigliosi.
Ma vogliamo guardare un attimo in faccia la realtà?
A risentirli oggi (ma anche ieri), non pochi di quei dischetti fanno cagare, purtroppo. La memoria della Milano ancora (forse) pre-berlusconiana, a mio avviso, è salva prevalentemente grazie a due o tre gruppi veramente, ma veramente classici. Il primo da segnalare, in ordine di importanza, sono certo i Crash Box del carismatico singer Marco “Maniglia”, che fu in assoluto uno dei primissimi punx della nebbiosa e ostica città.
In un’epoca in cui tutti facevano politica e la musica era quasi sempre subordinata al comizio, quando non addirittura inesistente, i Crash Box ebbero lo stragrande merito di suonare da paura e di ispirarsi largamente alla grande scena punk che contemporaneamente nasceva, viveva e moriva in California (Germs, Black Flag, Fear, Dead Kennedys e chi più ne ha più ne metta). Ne conseguì un demo che è ancora oggi uno dei punti più alti del punk nazionale e una gloriosa carriera (Maniglia fu anche, in seguito, uno dei fondatori della fondamentale etichetta discografica T. V. O. R.), della quale questo vinile rappresenta appunto il secondo, riuscitissimo episodio.
Hardcore melodico ma potentissimo, scandito da coretti multipli, soletti improbabili e da una batteria furiosa che suona più o meno come una scatoletta impazzita: un suono del tutto inconfondibile, completato da una voce più rauca e disarmante che mai. I testi sono deliri incontrollati e totalmente auto-ripieganti. Il nichilismo punk delle origini trova qui un degnissimo canale di sfogo: se Lamette fosse anche un programma televisivo, allora “Sangue”, meravigliosa in ogni suo aspetto, potrebbe tranquillamente esserne la sigla d’apertura.
Un vinile che dovete assolutamente avere, anche se la sua reperibilità è tutt’altro che semplice. Rubatelo a qualcuno e gustatelo ad altissimo volume, accompagnandolo con un Cynar avvelenato…
01)Vivi! 02)La trappola 03)Troppi rimpianti 04)Sangue 05)Se devo vivere 06)Morire così
[Simone]